Come ristrutturare casa con la detrazione fiscale del 50%

Ristrutturare casa richiede non solo una programmazione puntuale di tutte le fasi dedicate ai lavori, ma anche di somme di denaro non indifferenti.

Per questo può essere davvero vantaggioso iniziare la ristrutturazione di casa in un periodo come questo nel quale è possibile usufruire di agevolazioni fiscali edilizie di diverso tipo.

In particolare, grazie all’ultima Legge di stabilità è stato possibile avere accesso alla detrazione fiscale per la ristrutturazione casa del 50% sull’Irpef.

Contenuti di questo articolo

  • Le caratteristiche della detrazione fiscale del 50%
  • A chi si rivolge la detrazione fiscale per la ristrutturazione di casa?
  • Quali sono i benefici delle agevolazioni fiscali in edilizia?
  • Come ottenere la detrazione fiscale per la ristrutturazione di casa?
  • Detrazione 50%: un esempio per ristrutturare 100 metri quadi
  • Come ricevere dei preventivi di ristrutturazione con le detrazioni

Le caratteristiche della detrazione fiscale del 50%

Come prima cosa sarà necessario vedere quali siano le caratteristiche generali della detrazione fiscale del 50% sull’Irpef.

Questa ha limiti a livello sia di spesa sia di tempo, ed in particolare:

  • La spesa massima che si potrà detrarre sarà di 96 mila euro
  • Si potrà recuperare la somma con una suddivisione in dieci rate annuali

Il bonus per le ristrutturazioni edilizie, quindi, è una vera e propria agevolazione fiscale che consente di portare in detrazione, in sede di dichiarazione dei redditi, le spese che siano state sostenute per la ristrutturazione della casa.

Questo tipo di agevolazione fiscale è stata resa originariamente permanente a partire dal gennaio del 2012 tramite il decreto legge 201 del 2011.

Però, nel corso di questi anni è stato possibile notare come si siano applicate delle modifiche rispetto alla originaria detrazione.

Se, infatti, l’agevolazione fiscale prevista era del 36% per le spese di ristrutturazione, fino a 48 mila euro, oggi questo tetto è stato esteso.

Si è, infatti, arrivati alla detrazione per le ristrutturazioni edilizie pari al 50% per un massimale di ben 96 mila euro.

A chi si rivolge la detrazione fiscale per la ristrutturazione di casa?

Oltre a quelle che sono le caratteristiche puramente “monetarie” che regolano l’ottenimento della detrazione fiscale, sarà anche necessario vedere chi possa ottenere effettivamente questo sgravio a livello di beneficiari.

A livello generale, possono usufruire della detrazione del 50% per la ristrutturazione di casa tute le persone fisiche che siano assoggettate al pagamento dell’Irpef, sia nel caso in cui siano residenti sul territorio italiano, sia nel caso in cui non vi risiedano più.

Inoltre, l’agevolazione fiscale per l’edilizia spetta ai proprietari e ai titolari di diritti reali o personali di godimento sull’immobile da ristrutturare. Ovviamente, dovranno anche aver sostenuto le spese per la ristrutturazione in modo da poter dimostrare il pagamento effettuato.

Quindi possono usufruire della detrazione:

  • Il proprietario o nudo proprietario nel caso di un usufrutto
  • Il comodatario, per un comodato d’uso, o l’inquilino, per un contratto di locazione
  • Chi ha l’usufrutto ed anche un familiare convivente

Un altro elemento è costituito dall’intestazione delle fatture e dei bonifici. Infatti, la fattura relativa ai lavori che saranno stati eseguiti dovrà essere intestata ad uno dei soggetti che abbia le caratteristiche appena citate, e lo stesso riguarda per il bonifico. In particolare, per poter dimostrare di aver effettuato il pagamento sarà necessario aver pagato con un metodo tracciabile (come, appunto, il bonifico).

Il metodo di pagamento dovrà essere “parlante” e questo ha due tipi di elementi.

Il primo riguarderà chi avrà effettuato il pagamento: dovranno essere indicati i suoi dati essenziali in modo da poter risalire al fatto che sia stato realmente lui ad effettuare l’esborso di denaro.

Il secondo riguarda il beneficiario del bonifico: bisognerà indicare in chiaro i dati della ditta che abbia effettuato i lavori, con la specifica non solo del nome, ma anche della partita Iva, o codice fiscale.

Infine, sarà essenziale specificare che il bonifico sia stato effettuato proprio per il pagamento legato ad un determinato tipo di ristrutturazione.

Quali sono i benefici delle agevolazioni fiscali in edilizia?

Sicuramente si possono già intuire alcuni di quelli che sono i benefici fondamentali legati alla possibilità di ottenere un’agevolazione fiscale in edilizia, ma ripeterli aiuterà anche a richiedere con maggiore volontà l’agevolazione stessa.

In particolare, il primo tipo di vantaggio sta proprio nella detrazione, che potrà essere pari al 50% del prezzo che sia stato pagato per la ristrutturazione, e potrà arrivare fino a 96 mila euro di spese.

Con una cifra del genere sarà spesso possibile rifare un intero appartamento, quindi moltissime famiglie potranno richiedere la detrazione pur non arrivando neppure alla metà del massimale.

Tuttavia, il tetto di spesa è stato previsto anche per chi decida di effettuare magari spese di ristrutturazione più ampie, o per chi abbia case indipendenti, che possono richiedere lavori ed interventi certamente più incisivi.

Il recupero delle somme spese non può avvenire tutto in una volta, e anche questo, nonostante possa non apparire così, sarà un vantaggio.

Infatti, la maggior parte dei soggetti che si occupi di pagare l’Irpef si troverà ogni anno a pagare al massimo alcune migliaia di euro.

Non suddividere il recupero negli anni farebbe andare sprecato il valore della detrazione mentre, in questo caso, sarà possibile usufruirne per un massimo di 10 anni.

Inoltre, bisogna specificare che con il nuovo Decreto Legge Rilancio del 2020 sarà possibile avere una percentuale ancora più ampia di detrazione.

Si tratta, infatti, della percentuale del 110% per le spese sostenute dal luglio del 2020 fino al dicembre del 2021. Questo può accadere nel caso in cui le attività di ristrutturazione vadano ad intervenire anche sulla classe energetica dell’immobile.

Ad esempio, si potrà ottenere la super detrazione nel caso in cui si riesca a rendere più efficiente il riscaldamento di casa, oppure si cambino gli infissi o si passi ad un impianto di raffreddamento che limiti gli sprechi.

Un altro intervento molto diffuso è quello del cappotto esterno: combinando questo con la ristrutturazione di casa sarà possibile ottenere una percentuale del 110%.

Infatti, sarà sempre necessario avere il così detto “intervento trainante” per poter ottenere la detrazione prevista.

Oltre al super bonus previsto per l’ecobonus sarà possibile usufruire di ulteriori detrazioni in vigore per chi si occupi di ristrutturare casa, come accade per il Bonus Mobili.

Questo consente di avere una detrazione fiscale al 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici che appartengano ad una classe energetica elevata. La detrazione, così come si può capire con riferimento all’argomento di questa guida, si potrà ottenere solamente se gli elettrodomestici saranno acquistati con un legame rispetto alla ristrutturazione.

Quindi, si può dire che è possibile ristrutturare casa, rifare l’impianto di condizionamento e cambiare anche gli elettrodomestici, come il frigorifero e il forno, arrivando ad ottenere vantaggiose detrazioni fiscali.

Come ottenere la detrazione fiscale per la ristrutturazione di casa?

Oggi ottenere la detrazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione di casa è diventato più semplice rispetto al passato.

In particolare, gli adempimenti richiesti in questi casi dovranno seguire le regole indicate di seguito:

  • Dal 14 maggio 2011 non sarà più necessario inviare la dichiarazione di inizio lavori al centro operativo dell’Agenzia delle Entrate
  • Dal 14 maggio 2011 non è più necessario indicare il costo della manodopera “in chiaro” all’interno della fattura che viene emessa dall’impresa che esegue i lavori
  • Si dovranno indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile per il quale si siano effettuati gli interventi di ristrutturazione
  • E’ necessario che i pagamenti siano effettuati trami bonifico bancario o postale per poter dimostrare di aver effettuato la ristrutturazione, e di aver effettivamente pagato i costi indicati

Detrazione 50%: un esempio di una ristrutturazione per 100 mq

A questo punto, per chiarire ancora meglio come poter ottenere la detrazione del 50% rispetto alle cifre che saranno state pagate si potrà fare un esempio pratico.

Si prenderà in considerazione un appartamento di 100 metri quadri, con un preventivo di spesa per i lavori pari a 100 mila euro.

Esempio di una Ristrutturazione Casa 100 mq con Detrazione 50% e massimale 96.000 euro:

  • Costo dei Lavori: 100.000 euro
  • Importo massimo Detraibile: 96.000 euro
  • Detrazione 50% su importo detraibile: 48.000 euro
  • Costo finale della ristrutturazione di casa: 52.000 euro
  • Risparmio finale del 48%

Ora sarà possibile vedere anche l’esempio relativo ad una casa di 100 metri quadri per la quale si possa arrivare al massimo alla detrazione pari al 36%.

Esempio di una Ristrutturazione Casa 100 mq con Detrazione 36% e massimale 48.000 euro:

  • Costo dei Lavori: 100.000 euro
  • Importo massimo Detraibile: 48.000 euro
  • Detrazione 36% su importo detraibile: 17.280 euro
  • Costo finale della ristrutturazione di casa: 82.720 euro
  • Risparmio finale del 17%

Come si può notare, con la detrazione del 50%, rispetto a quella del 36%, si ha una grande differenza a livello di costi, infatti, con la detrazione precedente si andrebbero a perdere quasi 30 mila euro di detrazione che, invece, saranno recuperabili con le attuali regole.

Come ricevere dei preventivi di ristrutturazione con le detrazioni

Per capire al meglio come muoversi sarà necessario, a questo punto, rivolgersi a degli esperti.

Sarà fondamentale richiedere un preventivo per la ristrutturazione della propria casa, e non solo. Un’impresa di costruzioni seria sarà non solo in grado di fornire il semplice preventivo, ma anche l’indicazione relativa ai passaggi per arrivare ad ottenere la detrazione.

Ecco perché, fin dall’inizio, si dovrà fare presente questa esigenza, e sarà anche necessario richiedere più di un preventivo per poterli confrontare.

 

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Ristrutturare casa: Tipologie di lavori, Prezzi e Consigli

Ristrutturare casa è un’operazione molto impegnativa, che va effettuata con molta attenzione e dietro una buona organizzazione dei vari interventi. Bisogna quindi avere ben chiaro quali lavori eseguire, in modo da dare valore all’immobile, evitando così di commettere errori e soprattutto di spendere cifre esorbitanti.

Prima di iniziare è bene stabilire un budget massimo entro il quale contenersi e richiedere più preventivi di ogni intervento per poterli confrontare. L’obiettivo deve essere quello di avere una casa funzionale, in grado di soddisfare le proprie esigenze. Ecco una guida completa per svolgere i lavori di ristrutturazione casa senza intoppi e tutti i consigli per risparmiare usufruendo delle detrazioni fiscali.

Come ristrutturare casa?

Ristrutturare casa, come hai ben capito, non è cosa da poco e bisogna stabilire su quali lavori sono necessari per ottenere ciò che desideri. E poi, da dove bisogna cominciare? E’ proprio questa la domanda che chiunque si pone quando ha intenzione di fare una ristrutturazione casa. Dunque, prima di iniziare qualsiasi tipo di intervento, è fondamentale conoscere la successione logica delle varie fasi.

Nel frattempo, devi anche preparare le eventuali pratiche burocratiche per il tuo progetto, necessarie a seconda dei lavori che dovrai fare.  Ma vediamo cosa occorre per essere in regola, da dove iniziare per ristrutturare casa e quali fasi eseguire secondo una successione logica.

Permessi per ristrutturare casa

Prima di cominciare le operazioni di ristrutturazione casa potrebbero essere necessari dei permessi che danno l’autorizzazione per l’inizio dei lavori. Ma quando servono i permessi? E’ bene specificare che per le opere di manutenzione ordinaria non c’è bisogno di alcun tipo di permesso e non occorre nemmeno fare una comunicazione di inizio lavori.

Tuttavia, bisogna sempre informarsi se il comune di residenza richiede anche una semplice comunicazione o magari richiede l’invio della modulistica unificata C.I.L., che è infatti la comunicazione di inizio lavori.

Se la ristrutturazione casa prevede interventi di manutenzione straordinaria che non prevedono modifiche della struttura bisogna presentare la C.I.L.A. (comunicazione di inizio lavori assertata). In questo caso è fondamentale il geometra per redigere tutta la documentazione necessaria e presentare una relazione che stabilisce la conformità dei lavori rispetto alle norme vigenti.

In caso le opere di manutenzione straordinaria riguardino la ricostruzione edilizia, il risanamento conservativo e restauro bisogna invece presentare una S.C.I.A., ovvero la segnalazione certificata di inizio attività. Se affidi i lavori ad un’impresa specializzata in ristrutturazioni si occuperà anche di tutta la parte burocratica.

Demolizioni casa

La fase delle demolizioni casa è quella preponderante nelle opere di ristrutturazione. Questa fase prevede l’abbattimento dei tramezzi e la rimozione degli arredi fissi da di ricollocare, dunque bagno, cucina e tutto quanto è d’intralcio per realizzare la tua nuova casa.

E’ consigliabile non intervenire sui muri portanti, ma se proprio è necessario accertati che la ditta scelta sia specializzata nell’eseguire questo tipo di operazioni. Se la tua casa è a più piani, i lavori devono iniziare da quelli più alti e scendere verso il piano terra.

Costruzione di muri divisori/tramezzi

La costruzioni di tramezzi nella ristrutturazione casa è la fase successiva alla demolizione. L’operazione in sé non è complessa, e bisogna scegliere i materiali giusti per portarla a compimento. I muri divisori sono indispensabili per separare le stanze, ma anche per creare una sorta di distacco nello stesso ambiente senza chiuderlo.

Ad esempio, puoi realizzare un muretto in un soggiorno molto grande per separare la zona pranzo dal salotto, oppure, se desideri creare un piccolo studio puoi anche realizzare una semplice parete interna. Il metodo più semplice per realizzare un tramezzo o un muro divisorio è utilizzando blocchi di calcestruzzo espanso.

Questi sono dei mattoni a base di cemento realizzati con tecniche particolari di produzione, sono molto leggeri e hanno anche un’alta capacità di isolamento. Sono anche facili da trasportare e si tagliano con una sega.

L’intonaco

La funzione dell’intonaco negli ambienti interni è quella di assorbire l’umidità superficiale delle pareti, evitando i fenomeni di condensa. Inoltre, serve anche a rendere le pareti lisce e assicurare i migliori risultati una volta applicata sopra la tinta desiderata.

Per un ottimo effetto finale un intonaco bisogna fare attenzione, oltre alla qualità dei componenti presenti, anche ad applicarlo correttamente. Ad esempio, la temperatura ideale per una corretta posa in opera dell’intonaco deve essere compresa tra i +5 e + 35°C e l’umidità negli ambienti deve essere del 65%. Infine, il tempo d’attesa fra gli strati dovrebbe essere sufficiente ad assicurare una corretta carbonatazione e non impedire il processo di maturazione.

Non rispettando questi requisiti l’intonaco potrebbe avere dei difetti o distaccarsi. Nella ristrutturazione casa poni l’attenzione nella scelta dell’intonaco e regolati optando per quelli a base di calce e cemento per gli ambienti umidi, mentre negli altri ambienti dove non ci sono questi problemi puoi scegliere quelli a base di gesso.

Massetto / Pavimento

 

Nel corso di una ristrutturazione casa la ricostruzione del massetto e la posa del pavimento sono fra le operazioni più frequenti da effettuare. Il massetto non è altro che lo spessore che si trova tra il piano rustico della soletta del solaio e il pavimento scelto. Nel massetto è possibile far passare ogni tipo di tubazione, da quelle elettriche e del gas a quelle idriche per l’adduzione e lo scarico di acqua di impianti sanitari e di riscaldamento.

Proprio perché vi possono passare dei tubi lo spessore dei massetti viene definito dalla loro quantità di tubi, considerando anche eventuali sovrapposizioni. In genere nelle ristrutturazioni in alcuni ambienti vengono preferiti i massetti alleggeriti, ad esempio nei bagni, nel solaio e nel balcone, luoghi in cui è preferibile non avere un pavimento troppo appesantito.

Questo tipo di massetto si differenzia da quello tradizionale perché prevede l’utilizzo di materiali come l’argilla espansa, il polistirolo o la perlite espansa al posto di sabbia o ghiaia. La realizzazione di un massetto alleggerito permette un migliore isolamento termico ed acustico e anche una corretta traspirazione del vapore acqueo. Questo tipo di massetto è resistente e stabile nel tempo ed è anche di facile lavorazione nella fase di posa in opera.

Infissi

La scelta degli infissi nella ristrutturazione casa è un altro degli aspetti da tenere in alta considerazione. Gli infissi possono essere di legno, PVC e alluminio, oppure in combinazioni ibride per sfruttare i vantaggi di due diversi materiali.

Ad esempio, puoi scegliere infissi con alluminio all’esterno e legno all’interno, soluzione che assicura resistenza alle intemperie ed elevate prestazioni energetiche grazie alle proprietà del legno, che una bassa conducibilità del calore.

Invece, per avere maggiore efficacia gli infissi metallici dovrebbero avere un profilo con taglio termico. Si tratta di una soluzione composta da un elemento in materiale sintetico che unisce i profili interni ed esterni in alluminio, integrato da inserti di schiuma isolante. Se la scelta è per il PVC il profilo deve essere almeno di 70 mm e con almeno cinque camere per aumentare l’isolamento termico e acustico.

Arredare casa

Una volta terminati i lavori di ristrutturazione puoi dare libero sfogo alla scelta degli arredi. Scegli lo stile a cui vuoi ispirarti e adatta mobili, divani, tendaggi, illuminazione, e tutto quanto può rendere accogliente e bella la tua casa.

Se desideri realizzare qualcosa di sicuro effetto puoi chiedere consiglio ad un arredatore d’interni che ti fornirà tutte le soluzioni per realizzare ambienti davvero unici! Anche in questo caso i costi dipendono da ciò che scegli.

Quanto costa ristrutturare casa?

Renovation interior with bright windows. 3D render

Affrontare una ristrutturazione casa ha un certo costo, soprattutto se questa deve essere fatta in modo completo, ovvero deve riguardare tutta l’abitazione. Prima di progettare cosa vuoi ristrutturare è bene avere un’idea dei costi, specialmente se il tuo budget è limitato.

Ovviamente tutto dipende dalla ditta a cui affidi i lavori, ma anche dalle dimensioni della casa, dei materiali utilizzati e via dicendo, però sapere pressappoco quali sono i prezzi è importante per capire a quanto oscillano i costi complessivi. Ecco dunque i prezzi al metro quadro per le operazioni più ricorrenti che servono per la ristrutturazione della casa.

Costo demolizione e smaltimento – se hai intenzione di cambiare la disposizione degli ambienti devi abbattere i tramezzi interni. Le opere di demolizione hanno anche un loro costo e vanno sempre calcolate nel budget di una ristrutturazione. Maggiori sono le cose da demolire e più tempo ci vorrà, ma anche le opere di smaltimento costeranno di più. In genere i costi di demolizione e smaltimento si attestano attorno ai 20€ – 30€ al mq per demolire tramezzi in mattoni forati, mentre per quelli in cartongesso si aggirano attorno ai 15-20 €/mq. Per la demolizione dei pavimenti i costi possono raggiungere anche i 25€ al mq se è presente un massetto fino a 10 cm, mentre scendono a 15€ al mq se non c’è bisogno di rimuovere il massetto.

Rifacimento delle pareti – Una volta demolito, si deve ovviamente ricostruire qualcosa. In questo caso, ipotizziamo che vogliamo rifare le pareti interne in cartongesso. Il cui costo può essere di circa 30€ – 40€ al mq o un po’ meno se usiamo dei forati, quello che si chiama laterizio.

Rifacimento massetto e posa pavimento – dopo aver effettuato la rimozione del pavimento bisogna provvedere al loro rifacimento, quindi alla posa in opera, da fare dopo aver rifatto il massetto. Il costo complessivo per la rimozione e la posa del pavimento dipende anche dalla tipologia di materiale scelto, e sarai tu a decidere quale scegliere e quanto spendere. Per farti un’idea, basta sapere che per la posa in opera di un pavimento di piastrelle di formato medio si aggira attorno ai 15€ al mq. Invece, se hai intenzione di mettere parquet il costo oscilla attorno ai 10€ al mq. A questo aggiungi anche altri 10€ al mq per rifare il massetto indispensabile prima della posa del pavimento.

Rifacimento impianto elettrico – il costo dell’impianto elettrico varia molto, e dipende dalla grandezza della casa, dal numero dei punti luce e quindi dalla prese e interruttori che vuoi installare. I costi delle operazioni comprensive di manodopera e materiale sono di 20-35 €/mq, ma possono anche essere calcolati a punto luce. Per ogni punto luce in genere il costo oscilla tra 25€ a 40€. Il prezzo dovrebbe essere comprensivo di manodopera.

Rifacimento impianto idrico – anche per quanto riguarda l’impianto idrico i costi sono variabili e anche in questo caso conta molto la grandezza della casa e quanti collegamenti si devono fare. Anche per questo impianto il calcolo in genere viene fatto per punto acqua, quindi bisogna individuare quanti ne servono in tutto l’appartamento.

E come fare? Semplice, se la tua casa è piccola, di grandezza compresa tra i 50 mq e i 70 mq in genere sono sufficienti 6 punti acqua, calcolati così: un bagno con doccia con 4 punti acqua, una cucina con lavello ed una presa per lavatrice con 2 punti acqua. Invece, se la sua casa è di grandezza compresa fra gli 80 mq e i 110 mq in media occorrono 12 punti acqua, calcolati come segue: due bagni (uno con doccia ed uno con vasca) per 8 punti acqua, una cucina con lavello e presa per lavatrice e lavastoviglie con 3 punti acqua, un balcone con una presa d’acqua.

Tieni presente che il costo medio di un punto acqua oscilla fra i 160€ ed i 190€ a lavoro completo. Cioè con la realizzazione delle tracce nel pavimento e/o muratura, la fornitura e posa in opera della tubazione di scarico dei vari elementi e della tubazione per l’acqua calda e l’acqua fredda. Per restare in tema di metri quadri, calcola un costo che si aggira attorno ai 20-25 €/mq. A questi costi vanno aggiunti sanitari, rubinetti, caldaia.

Rifacimento intonaco – esistono diversi tipi di intonaco, differenti per composizione e il costo varia a seconda quale tipologia scegli. Ad ogni modo, tutte le tipologie contengono nell’impasto un legante e sabbia dalla dimensione granulometrica medio-piccola. I prezzi medi per il rifacimento intonaco vanno da 6,50 € a 27,50 € al mq.

Tinteggiatura pareti – Tinteggiare le pareti della casa in genere costa all’incirca 10€ -20€ al mq, ma questo costo è riferito per le tinte tradizionali. Invece, se desideri qualcosa di più particolare e vuoi ricorrere alle tecniche di nuova generazione il costo sale. I costi variano anche a seconda della tinta scelta e della manodopera occorrente per applicarla. Tieni presente che la tinteggiatura, a seconda di cosa scegli, può anche costare 80 euro al metro quadro e anche più.

Installazione infissi nuovi – per il costo degli infissi nuovi puoi scegliere ovviamente materiali e modelli preferiti, ma in media i prezzi vanno da un minimo di 300/400 euro a qualche migliaio di euro. Per i materiali puoi scegliere alluminio e pvc, oppure legno, anche se questi sono più costosi. Per il montaggio di ogni elemento il costo è all’incirca di 50 euro.

Ristrutturazione bagno

La ristrutturazione bagno è una delle operazioni più frequenti in una casa. Cambiare le piastrelle, rinnovare i sanitari, il pavimento, sono tutte cose che hanno un certo costo. Prima di iniziare è comunque necessario sapere quali lavori intendi svolgere per ristrutturare il tuo bagno. Infatti, i lavori di ristrutturazione devono essere svolti seguendo un preciso ordine, tipo:

  • Smantellamento del bagno vecchio
  • Rifacimento impianto idrico se previsto
  • Rifacimento massetto, indispensabile se l’impianto idrico viene sostituito
  • Posa in opera pavimento e piastrelle
  • Montaggio sanitari, lavandino, box doccia/vasca
  • Montaggio degli arredi: mensole, specchio, porta oggetti

Ovviamente, più grande è il bagno e maggiore sarà la spesa, ma tutto dipende anche dalla scelta dei materiali. Inoltre, per contenere la spesa è possibile ristrutturare il bagno senza togliere le piastrelle, semplicemente aggiungendo un nuovo strato su quelle vecchie. Per dare una ventata di freschezza al bagno puoi scegliere i sanitari sospesi, dal design moderno, e un box doccia in cristallo o vetro temprato per dare dinamicità all’ambiente.

Se invece non vuoi fare grosse modifiche all’impianto idraulico puoi scegliere lo stesso tipo di sanitari e quindi risparmiare tempo e denaro. Invece, nella scelta delle piastrelle, puoi optare per un colore che dia maggiore luce e ampiezza alla stanza, soprattutto se si tratta di un bagno di piccole dimensioni.

Il bianco, ad esempio, è perfetto per rendere l’ambiente più luminoso e farlo sembrare più grande, ma se non hai problemi di spazio opta pure per il nero, che è un colore dall’effetto decisamente elegante. Oltre alle piastrelle, puoi optare anche per altri materiali per il pavimento, come il microcemento oppure il parquet, entrambi resistenti all’umidità e in grado di assicurare effetti eccezionali dal punto di vista estetico.

Ristrutturazione cucina

In una ristrutturazione completa della cucina sono previste diverse fasi, come ad esempio il rifacimento degli impianti, delle finiture, e se lo desideri anche la sostituzione degli arredi e degli elettrodomestici. Per prima cosa bisogna iniziare dalla demolizione della cucina presente, quindi piastrelle, pavimenti e impianti, ovviamente ancora prima devono essere smontati tutti i pezzi. Successivamente si passa alla realizzazione del nuovo impianto idrico, elettrico e gas.

Per quanto riguarda l’impianto idrico di una cucina ricorda che il costo si valuta a punto acqua e non a mq e varia da regione a regione. Per cucina piccola sono sufficienti 3 punti acqua, 5 se la cucina è di media grandezza, ma se la cucina è più grande e prevede lavastoviglie o altri lavandini allora possono essere necessari anche a 8 o più punti acqua. In media il costo per punto acqua si aggira attorno ai 160€ – 180€ completo, quindi se sono previsti 3 punti acqua il costo totale sarà di circa 550€.

Invece, il costo per impianto a gas della cucina in genere si aggira attorno ai 200€, costo che prevede solamente l’allaccio gas. Per calcolare il costo dell’impianto elettrico di una cucina devi invece contare i punti luce, quindi prese, interruttori, ecc. In media il costo di ogni punto luce è di 25€ e in una cucina di medie dimensioni di solito se ne contano almeno 10.

Dopo aver provveduto al rifacimento degli impianti si procede con il rifacimento del pavimento. Per realizzarlo bisogna fare il massetto e sopra di esso vanno posate le piastrelle. E’ importante pensare anche allo smaltimento dei materiali di risulta che va fatto nella apposita discarica. Se necessario, alla fine dei lavori e prima di rimettere gli arredi bisogna provvedere al ripristino degli intonaci.

Imbianchino

Dopo aver eseguito tutte le opere di muratura e aver provveduto a sistemare pavimenti e piastrelle si passa all’operazione di tinteggiatura. Per svolgere la fase di tinteggiatura senza intoppi e imprevisti la soluzione migliore è quella di rivolgersi ad un imbianchino professionista, che sa come eseguire tutte le fasi e sa anche cosa consigliare per ottenere pareti perfettamente lisce e dipinte proprio come le desideri.

Si tratta ovviamente di un intervento edile abbastanza costoso, soprattutto se la tua casa è di dimensioni più grande, ma il costo elevato è dovuto anche alla qualità delle idropitture utilizzate. Prima di tutto, devi tenere in considerazione che la tinteggiatura ha un costo medio che va dai 3 ai 10 euro al metro quadro.

Inoltre, bisogna aggiungere costi ulteriori che variano a seconda del professionista a cui ci si rivolge, e che sarà egli stesso a tenere presente nel preventivo. Ad incidere sui costi della tinteggiatura sono una serie di fattori che possono essere:

  • La preparazione delle vernici
  • La condizione delle pareti
  • La tipologia di vernice utilizzata.

Si tratta di fattori diversi da casa a casa ma ognuno di essi può incidere notevolmente nell’aumento dei costi. A seconda dello stato della parete il professionista deve intervenire prima di passare la tinta e se necessario effettuare dei trattamenti antimuffa oppure una rasatura per eliminare l’intonaco incrostato.

Questa operazione richiede del tempo, però assicura un migliore risultato finale. Ovviamente conta molto anche la preparazione del professionista che hai scelto per la tinteggiatura della tua casa. Se ha abbastanza esperienza sa come muoversi ed è anche in grado di eseguire lavori più complessi, come ad esempio decorazioni particolari che rendono gli ambienti ancora più belli e suggestivi.

Se lavora in proprio dovrà essere in possesso della partita IVA e quindi è un libero professionista, ma può avere anche il titolo di impresa artigiana se lavora affiancato da altre persone. Ad influire è anche il tempo impiegato dall’imbianchino per eseguire le opere di tinteggiatura.

Tinteggiatura

Per ottenere una perfetta tinteggiatura è necessario optare per la tinta giusta, che va scelta a seconda del progetto perseguito. E’ compito dell’imbianchino darti i consigli adeguati per scegliere, considerando risultati desiderati e budget disponibile. In commercio sono presenti:

  • Idropitture
  • Vernici a tempera
  • Pitture a calce
  • Smalti

Le idropitture sono pitture a base di acqua indicate per tinteggiare vari tipi di pareti, come quelle in gesso, cemento e mattoni di varie tipologie. Le idropitture sono bianche e si può ottenere il colore desiderato aggiungendo dei pigmenti colorati e possono essere traspiranti e lavabili, quindi adatti per ambienti umidi e facili da pulire.

Le vernici a tempera sono ideali solo per gli interni, in quanto non resistono bene all’umidità e vanno scelte a seconda delle caratteristiche della parete. Le pitture a calce sono naturali e utilizzate sia per interni umidi che per esterni, ma non sono lavabili e vanno bene solo su pareti in cemento o in pietra di tufo. Gli smalti sono perfetti per la tinteggiatura degli interni, possono essere satinati o lucidi, sono impermeabili e quindi si lavano facilmente.

Impianto elettrico

Se nella ristrutturazione è necessario provvedere anche al rifacimento dell’impianto elettrico devi rivolgerti ad un professionista del settore per poterlo realizzare a norma.

Evitare in alcun modo di mettere mani all’impianto, perché potrebbe essere letale, e anche perché oggi bisogna seguire per legge la posa dell’impianto, indispensabile per ottenere le certificazioni necessarie per poter beneficiare delle detrazioni fiscali.

Solo rivolgendoti a professionisti specializzati e in grado di rilasciare le dovute certificazioni potrai infatti chiedere gli sgravi fiscali. Per la realizzazione di un impianto elettrico sono necessari:

  • Contatore – qui arriva l’energia elettrica. Il contatore è dell’Enel, può essere in casa tua oppure, se abiti in condominio, può essere posizionato accanto a quello degli altri condomini
  • Quadro elettrico – si trova all’interno della tua casa ed è collegato al contatore, dal quale viene distribuita l’energia elettrica a tutta la casa. E’ composto da diversi interruttori e anche dal salvavita.
  • Linee elettriche – da queste linee, dette dorsali, passano i principali cavi che partono dal quadro elettrico verso la casa
  • Cassette di derivazione – in queste cassette le linee elettriche vengono suddivise verso i punti di destinazione finale
  • Linee elettriche secondarie – queste linee partono dalle cassette di derivazione fino al punto di consegna finale
  • Punti luce, prese e interruttori – rappresentano i comandi da utilizzare costituiti da una scatola incassata nel muro, dai frutti, che sono prese e interruttori, e le placche per coprirli.

Il costo di un impianto elettrico si aggira in media attorno ai 50 o 60 euro per punto luce e se il rifacimento è completo per la legge viene considerato manutenzione straordinaria.

Impianto termo idraulico

L’impianto termo idraulico fa parte degli interventi di ristrutturazione casa, ma la sua esecuzione e i costi variano a seconda di alcuni fattori che sono determinanti. Fra questi vi sono le dimensione della casa da riscaldare e la tipologia di materiale utilizzato per realizzare l’impianto.

Se desideri rendere l’impianto di casa più performante puoi migliorarlo installando apparecchiature e componenti di nuova generazione: puoi scegliere di sostituire solo la caldaia, oppure puoi installare altri termosifoni, o ancora, se hai un camino, puoi trasformarlo in termocamino.

Se la caldaia è vecchia e genera un elevato consumo energetico un’ottima soluzione è quella di sostituirla con una caldaia a condensazione, che consente di risparmiare fino al 30% sui consumi di gas per riscaldare la casa.

Prima dell’installazione di un impianto termoidraulico è necessario realizzare un preciso schema di installazione, poi bisogna scegliere il sistema di produzione e distribuzione del calore più adatto alle proprie esigenze di riscaldamento domestico, e infine si procede all’installazione vera e propria della caldaia e delle tubazioni.

E’ importante ricordare che la prima accensione di un impianto termoidraulico deve essere fatta dall’installatore. Per legge il professionista deve rilasciare la dichiarazione di conformità e la relazione di collaudo.

Detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni e incentivi

I costi per ristrutturare casa ovviamente sono abbastanza elevati, soprattutto se i lavori da fare riguardano tutti gli ambienti. Tuttavia, grazie alla Legge di Bilancio del 2019 sono ancora validi fino al 31 Dicembre gli incentivi ristrutturazione che consentono di ridurre notevolmente i costi di ristrutturazione e quindi di risparmiare.

Le detrazioni riguardano interventi su ristrutturazione di interni, ristrutturazione delle aree verdi, miglioramento dell’efficienza energetica, acquisto di mobili, acquisto di grandi elettrodomestici, con percentuali che variano a seconda del tipo di intervento effettuato.

Con il bonus ristrutturazione i contribuenti possono portare in detrazione fiscale dall’Irpef il 50% delle spese affrontate per eseguire i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, per un importo massimo detraibile pari a 96.000 euro.

Il rimborso Irpef sarà erogato in 10 rate annuali di pari importo e per poter usufruire delle detrazioni fiscali ì sulle spese sostenute sarà necessario rispettare delle regole specifiche.

Nei lavori di manutenzione ordinaria rientrano i seguenti interventi:

  • Riparazione impianto elettrico
  • Aggiunta di nuovi punti luce
  • Riparazione impianto idrico
  • Tinteggiatura, rifacimento dell’intonaco
  • Pavimenti interni ed esterni
  • Riparazione e sostituzione di elementi esterni o interni
  • Manutenzione obbligatoria di caldaie e impianti di riscaldamento

Nei lavori di manutenzione straordinaria rientrano invece i seguenti interventi:

  • Realizzazione e integrazione di servizi igienico-sanitari e tecnologici
  • Realizzazione di chiusure o aperture interne ed esterne
  • Realizzazione di mura, cancelli, verande esterne
  • Sostituzione di infissi o modifica dei materiali
  • Spostamento o abbattimento di pareti
  • Rifacimento di rampe o scale

Un’altra agevolazione fiscale importante è quella sull’imposta sul valore aggiunto. Per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di recupero edilizio su immobili a destinazione privata si usufruisce dell’iva agevolata 10 %. Inoltre, per i lavori di ristrutturazione edilizia si può ottenere la detrazione irpef pari al 36%.

Come effettuare il pagamento

Per avere diritto all’agevolazione è necessario fare il pagamento attraverso un bonifico parlante. Nella causale deve essere inserito il riferimento normativo esatto pena la perdita dei benefici. Oltre alla norma bisogna anche indicare il riferimento della fattura. Infine, bisogna tenere presente che chi effettua il bonifico deve essere la stessa persona a cui è intestata la fattura della ristrutturazione edile e deve mettere anche il proprio codice fiscale.

 

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